2115 è un dispositivo ludico per l’immortalità, un esercizio all’utopia, è l’occasione di congelare e tramandare per cento anni il nostro spazio-tempo. Costruendo una capsula del tempo, una scatola sigillata, un contenitore di informazioni sopravvissute al presente, 2115 invita ad un esercizio di ginnastica mnemonica collettiva: un allenamento alla narrazione corale per raccontare gli uomini e le città di oggi e ribaltare i rapporti tra tempo, spazio e persone. In un’era di scritture quotidiane iper-individuali, digitali, lampo e social, 2115 restituisce alle parole un’importanza storica e le proietta nel futuro attraverso un rito condiviso. Il progetto si conclude con una performance pensata per il pubblico dell’anno 2115, proiettata nello spazio di un’epoca, un secolo, attraverso la costruzione materica e il riempimento della Capsula del Tempo.
Il progetto prevede delle giornate di incontro con la cittadinanza, la raccolta e la selezione del materiale da conservare nella Capsula del Tempo e il rito di interramento. Viene allestita una Stazione di Ricezione dove il pubblico può godere di uno spazio protetto per pensare, registrare, trascrivere e inviare il proprio contributo al futuro. Le testimonianze restano private, direttamente raccolte in una memoria digitale esterna. Tutto il materiale raccolto viene organizzato per essere interrato durante la performance finale. Il rito conclusivo accompagna i performer alla costruzione della Capsula del Tempo e al suo successivo interramento: una performance che è esperienza intima e collettiva insieme, un’ atto teatrale fruibile solo dal pubblico del 2115.