Beata semplicità

coming soon

2023

LA SPIRITUALITÀ DAL CORPO

Mentre normalmente siamo tentati di mettere in contrap- posizione spirituale e materiale, ciò che è interiore con ciò che è esteriore , questa volta proveremo a ridurre la scissione: il tentati- vo sarà quello di unificare i poli studiando come questi comunica- no. Si tratterà di una ricerca verso una dimensione spirituale che si manifesta attraverso il corpo. Consideriamo l’azione un rituale, un atto della persona intera che coinvolge tutta la sua corporeità e nel quale ognuno di noi sta, pone sé stesso, con il proprio corpo e attraverso questo agisce .
Il movimento del corpo assieme alla musica è tra le forme ritualistiche più arcaiche, le cui manifestazioni si sono susseguite in svariate epoche e culture: si configura sempre come un modo di organizzare contenuti psichici, anche i più profondi. Attraverso il corpo, il respiro e il suono cercheremo di veicolare l’enorme quan- tità di energia motoria che l’uomo possiede.
Il corpo come teatro dei nostri sentimenti, delle sensazioni mul- tiple e differenti, della pluralità di voci e di istanze che ci abitano
e cercano vie di affioramento. La sensibilità corporea ci espone a quella destabilizzazione che deriva dalla capacità di essere in- contrati e di incontrare, da un’attitudine ricettiva che assume la vita e nella quale si immerge.


RELAZIONE – LA SFIDA CONVIVIALE


Crediamo che le nostre città, i luoghi che con-viviamo dovreb- bero diventare strutture osmotiche aggreganti, dove si realizza
il valore della quotidianità dei rapporti interpersonali. In questo senso il percorso si propone di realizzare l’utopia della convivia- lità, come passaggio e forse anche spostamento/spaesamento da una cultura della tolleranza a una cultura della differenza. Tollerare viene dal latino tollere, che letteralmente significa, ‘sop- portare’. ‘Convivialità’, invece, ha a che fare con il «vivere insieme nella differenza».
Cogliere nel luogo del Monastero di Fonte Avellana il silen- zio in contrapposizione a una società rumorosa e agitata, con l’o- biettivo di farne un’esperienza condivisa.
Crediamo che la convivialità è esperienza del sentire attraverso l’altro, una riforma dell’educazione all’ascolto e partecipazione attiva nella comunità.


AMBIENTE – LA ROTTURA DEI CONFINI


È dalla natura, dalla sua osservazione e dall’esserne im- mersi e travolti che l’arte ha sempre tratto linfa vitale: la sfida è scoprire un nuovo modo di abitare la natura e il territorio, attra- verso il cammino.
Camminare nella natura non è un atto bidimensionale, presup- pone l’attivazione di ogni senso, è una dimensione di movimen- to caratterizzata dalla lentezza. Quel tempo lento che viene da lontano e ricongiunge immediatamente il camminatore con tutti quelli che in precedenza, sempre e solo a piedi, hanno intrapreso quei sentieri.
Un modo consapevole di osservare l’ambiente attorno a noi, di «inforestarsi». E allo stesso tempo provare a sentire davvero gli altri compagni insieme a noi sul sentiero. Allontanandoci da noi stessi, indossando le pelli altrui, forse è possibile discendere negli abissi profondi del nostro essere e scoprire qualcosa di noi che ci sembrava oscuro.